Comitato Scientifico

Il Comitato Scientifico è composto da persone di qualificata e riconosciuta competenza. Coadiuva con pareri consultivi e proposte il Consiglio di Amministrazione nell’attuazione dei programmi e delle attività della Fondazione costituendone il punto di riferimento tecnico – scientifico.

Membri del Comitato Scientifico
È composto da persone di qualificata e riconosciuta competenza e costituisce il punto di riferimento tecnico – scientifico della Fondazione. I Membri sono:

Dr.ssa Giovanna Lazzari – Presidente

E’ laureata in Medicina Veterinaria presso l’Università degli Studi di Milano, ha svolto la specializzazione post-laurea a Cambridge (UK), è stata Presidente della Società Italiana di Embryo Transfer e della Associazione Europea di Embryo Transfer. E' autrice di oltre 160 pubblicazioni scientifiche su riviste scientifiche internazionali.
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Contatto

Prof. Sir Ian Wilmut

Direttore del Centro di Medicina Rigenerativa dell’Università di Edimburgo. E’ il team leader del gruppo di ricerca che ha prodotto la pecora Dolly nel 1996, primo animale clonato da una cellula adulta. I suoi lavori hanno dimostrato che il genoma di una cellula differenziata può essere riprogrammato, aprendo la strada alla clonazione animale per scopi di ricerca e di allevamento e dando un forte impulso alla ricerca biomedica e alla medicina rigenerativa.
Approfondimento

Prof. George Seidel

Illustre Professore del Dipartimento di Scienze Biomediche e Responsabile del Laboratorio di Biotecnologia e Riproduzione Animale, presso la Colorado State University. Seidel, pioniere della tecnologia del seme sessato nei bovini ed equini, insegna Fisiologia Riproduttiva, Endocrinologia e Tecniche di Ricerca per Gameti e Embrioni. Le sue aree di ricerca riguardano la fecondazione in vitro e coltura di embrioni mammiferi, incluse i relativi campi della maturazione di ovociti, micromanipolazione e crioconservazione di embrioni e ovociti. La sua ricerca sulla crioconservazione degli ovociti e degli embrioni, sia convenzionalmente e con vitrificazione, mira a semplificare le procedure senza diminuire i tassi di sopravvivenza. Inoltre ha sviluppato sistemi di crioconservazione che non hanno componenti di origine animale, quali albumina sierica, per diminuire le probabilità di diffusione di malattie virali. Approfondimento